017 Sansepolcro, la Buitoni e noi figli di ladruncoli.

matita Buitoni, circa 1950
matita Buitoni, circa 1950

Ho scritto altre volte sulla Buitoni, sulla pastina glutinata e tante storie varie spesso tramandate per sentito dire e mi riferisco al periodo che conosco, quello del dopoguerra, fino agli anni sessanta. E non sono il solo, son sempre sorpreso, e con piacere, quando vedo pubblicato in Facebook un’altra vecchia immagine che non conoscevo. Sorrido soddisfatto, chissà quanta roba c’è ancora nascosta, dimenticata nei cassetti di Sansepolcro e non solo.

Scavate, mi raccomando!

Per tanto di questo materiale che ci ricorda la gloriosa Gio. & F.lli Buitoni dobbiamo tanto ringraziare i nostri cari genitori, ladruncoli. Gli stessi Buitoni non credo abbiano lasciato molto.

Se i miei avessero scoperto che io avevo rubato una matita o una gomma al mio compagno di banco sarebbe successo la fine del mondo, punizioni di tutti i tipi e mia madre mi avrebbe trascinato subito in chiesa a confessarmi.

Vergogna!

Per la cronaca: non ho mai rubato nulla a nessuno, eccetto il rigatone gigante, ma quella è un’altra storia.

Questa regola di non rubare non era la stessa per tutti. Infatti occasionalmente il babbo compariva con delle matite colorate, delle carte assorbenti con la classica scritta Buitoni e tanti altri prodotti promozionali che i rappresentati offrivano ai negozianti in giro per l’Italia. Una buona quantità non andava lontano, rimaneva a Sansepolcro.

Mai e poi mai avrei pensato che mio padre fosse un ladruncolo, era come se quello che mi portava gli appartenesse di diritto, era un suo privilegio. Semplice, prendeva dalla sua scrivania quello che era suo e lo portava a casa, la Buitoni apparteneva anche a lui.

Io poi andavo a scuola e tutto fiero di scrivere con una nuova matita colorata che mi ricordava di mangiare la pastina glutinata, quella che faceva il mi’ babbo.

carta assorbente Buitoni circa 1950
carta assorbente Buitoni circa 1950

 Nei vari trasferimenti per il mondo ho avuto modo di conservare gelosamente due matite e una carta assorbente (cartasciuga) Buitoni. In quei semplici oggetti senza valore se non per quelli che glielo vogliono dare, c’era tanta storia.

Molti anni fa ebbi uno storico incontro con uno dei rampolli della famiglia, da poco arrivato a New York, con il titolo di presidente d’una prestigiosa compagnia. Non ci vedevamo forse da 25 anni e proprio per celebrare l’evento decisi di portagli una delle due matite. Era un incontro di lavoro; memorabile la prima domanda che mi fece quando entrai assieme al mio grande capo nella sala riunioni già piena di gente. Senza preamboli o convenevoli mi si avvicinò e ad alta voce mi chiese:

“Fausto, ma te la Hilary te la pipavi?”

Anche se i presenti erano tutti italiani non credo che nessuno capì il significato della domanda.

“Forse un giorno te lo dico.”

Ancora quel giorno non è venuto e non so neanche se sia ancora a New York.

Durante un intervallo della riunione gli diedi la matita Buitoni. Non ne fu particolarmente sorpreso o contento, mi disse che non ne aveva mai viste. Subito mi pentii d’avergliela portata, temo che la gettò nel cestino.

Ecco, si vede che suo padre non gli portava nulla dall’ufficio; suo padre non era un ladruncolo. 

Fausto Braganti

 

Marblehead, 3 marzo 2017 

Ho finito di scrivere un romanzo storico-erotico “L’Adele e Thaddeus” La storia si sviluppa in nove giorni quando Garibaldi con la sua legione passò per la Val Tiberina, fine luglio 1849.                   “In tempo di guerra non si perde tempo”

Ora sto cercando di pubblicarlo, cerco un agente letterario e un editore. Se siete curiosi di leggere le prime due giornate delle avventure dei noi nostri eroi, questo è il link al mio

blog:https://faustobraganti.wordpress.com/

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro.

 

Autore: Fausto Braganti

Fausto, nato e cresciuto a Sansepolcro, è poi partito, è andato lontano ma non ha mai dimenticato la sua gente e la sua terra. Vive a Marblehead, non lontano da Boston (USA) e a Tuchan in Languedoc. Visita spesso Sansepolcro.

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