
Come ho raccontato altre volte, scusate se mi ripeto, nel 1942 dopo aver vissuto nel Palazzo delle Laudi, andammo a vivere in grande, complicato e labirintico appartamento in via della Firenzuola. Nella foto intravedo lontana, oltre l’angolo del palazzo sulla sinistra e sotto l’arco, la casa dove si abitava.
Questa divenne “la mi’ via” per i seguenti 15 anni. Diciamo che ci son cresciuto. Non proprio, spesso, molto spesso andavo in via della Castellina, li c’erano molti più citti.
La nonna Santina abitava in via San Puccio, quando ancora finiva sotto i bastioni delle mura. Andare a trovare la nonna non era una grande avventura e già a cinque anni ci andavo da solo.
Dopo un breve periodo all’asilo delle Maestre Pie i miei decisero di mandarmi a scuola dalla Beppa, a fare la cosiddetta “primina”. La Beppa, che era stata la maestra di mia madre, mi insegnò a leggere e scrivere nella cucina della casa che aveva all’angolo Santa Caterina e Via San Puccio.
Il mio andare e venire per questa via si fece molto più frequente.
Nell’edificio sulla sinistra, di cui si vede solo il muro scalcinato esterno, c’era una trattoria con l’ingresso di fronte, che non si vede, in via Luca Pacioli. Sopra la porta c’era una bell’insegna. Un giorno tornando a casa dopo esser stato dalla Beppa, mi fermai a studiare quell’insegna dalle belle lettere giganti, dopo un po’ quelle lettere miracolosamente si fusero, le sentii risuonare nella testa, mi parlavano e ripetei: “Trattoria Toscana”.
Ero stato capace di leggerle. Che emozione!
Molti anni dopo, durante una delle mie visite a Sansepolcro, entrai nel negozio di Gino Tarducci antiquario. Questa volta invece di farmi vedere le sue ultime scoperte, mi mostrò con entusiasmo le opere d’un giovane artista.

“Guarda! Sono di Stefano Camaiti, promette bene, molto bene!”
Era bravo, con pochi semplici tratti, illuminava le sue tavole. Appena vidi questo disegno con questo scorcio di via della Firenzuola non solo ammirai per il suo valore artistico, ma questo aveva per me un gran valore soggettivo, fatto di ricordi e di emozioni. Era l’angolo de “la mi’ via”.
Naturalmente lo comprai ed è venuto in America con me.
PS: non posso decifrare la data indicata dopo la firma dell’autore, riesco a leggere solo 197… (?)
Fausto Braganti
Marblehead, 15 marzo 2017
Ho finito di scrivere un romanzo storico-erotico “L’Adele e Thaddeus” La storia si sviluppa in nove giorni quando Garibaldi con la sua legione passò per la Val Tiberina, fine luglio 1849. “In tempo di guerra non si perde tempo”
Ora sto cercando di pubblicarlo, cerco un agente letterario e un editore. Se siete curiosi di leggere le prime due giornate delle avventure dei noi nostri eroi, questo è il link al mio
blog:https://faustobraganti.wordpress.com/
Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro.
Je cherchais quelque chose comme “au sol la croche à l’Ut et la robe” mais ça ne me satisfait pas…