
Pascale ed io durante la recente e breve visita a Sansepolcro abbiamo girellato molto per il paese; naturalmente ho inondato Pascale di tanti ricordi e di storie di persone scomparse da tempo. I muri parlano. Lei è paziente, molto paziente.
Passando nei pressi del Giardino Piero della Francesca, Pascale mi detto:
“Voglio fare un acquerello!”
E si è seduta in una panchina e osservando il monumento di Piero si è messa al lavoro mentre io esploravo. Tutto da riscoprire, era passato tantissimo tempo da quando ero stato al giardino l’ultima volta.

Una delle mie prime fotografie fu scattata propria lì, mia madre fiera e soddisfatta mi tiene in collo e sembra dire:
“Ecco il pargolo, questo l’ho fatto io!”
Ho passato la mia infanzia andandoci a giocare, ci son cresciuto, e col screscere i giochi cambiano. Infatti durante la mia lenta peregrinazione son salito verso il lato nord, un po’ nascosto, che costeggia il muro di cinta e ho ritrovato la panchina, e che panchina!
Quella è la panchina dei baci senza fine. Ce n’è anche un’altra non lontana, ed era occupata da due fidanzatini, ma io e la mia ragazza preferivamo questa. Spesso ci si incontrava e si raggiungeva il nostro luogo segreto, si fa per dire, tenendoci per mano; altre volte era il luogo dell’appuntamento convenuto. Se lei arrivava con un minuto in ritardo, quasi mai, mi pareva d’aver aspettato un secolo. L’ora migliore era verso sera, prima di cena, d’inverno faceva buio presto e questo ci permetteva più libertà d’azione. Ci sedevamo guardando verso il muro, in tal modo eravamo meno riconoscibili. Quando a febbraio notavo che le giornate si allungavano mi rattristavo, quella luce era compromettente. Spesso ci davamo un solo bacio, lungo senza fine, senza staccarsi come fossimo incollati. Si respirava col naso.
Gli incontri si fecero più rari, i baci finirono, ma non furono mai dimenticati; infatti la settimana scorsa, dopo quasi sessant’anni, rivedendo quella panchina durante la mia passeggiata per il giardino ho risentito emozioni che pensavo fossero perdute.
Dovevo scattare la fotografia di quel luogo segreto, magico.
Poche ore dopo ho pubblicato la foto della panchina dei baci senza fine su Facebook. Non l’avessi mai fatto! Una valanga di consensi e di tantissimi commenti. In tutti questi anni non credo d’aver mai avuto tanti “like”.
Sembra che generazioni di Borghesi, di coppiette, si siano seduti su quella panchina dove la conversazione era sempre minima e nessuno si accorgeva che era fredda e dura. Ed io che pensavo d’essere stato l’unico ad avere avuto incontri segreti in quel luogo!
Il giorno dopo, passando casualmente assieme a Pascale di nuovo dalle parti del giardino, ho incontrato Bista Martini, il dottore. Ho avuto un’idea:
“Bista, ho bisogno d’un favore.”
E senza spiegazioni l’ho portato alla panchina, ho chiesto a Pascale di sedersi accanto a me con la faccia al muro, ho dato la macchina fotografica a Bista e:
“Ora la bacio e tu ci fotografi!”
E lui sorridendo compiaciuto ci ha immortalato.

Considerando che non avevo mai baciato Pascale su quella panchina quando ero imberbe almeno l’ho voluto fare quando ho la barba bianca.
Propongo che la panchina venga dichiarata monumento nazionale, che sia formata una associazione di baciatori senza fine e che una volta all’anno ci ritroviamo tutti al giardino con l’obbiettivo di baciare il nostro amato o amata per ore. Alla fine ci sentiremo tutti molto meglio con una visione positiva del futuro.
Considerando che saremo in comitiva direi che la festa dovrebbe essere allietata da musica ed arricchita con ciacce fritte, cavallucci, cantuccini e bevande varie.
Borghesi, ve voglio bene, specialmente quando non ve lamentate de tutto. Abbiamo tanto in comune che ci unisce, anche se qualcuno di noi sta lontano.
PS: commento di Pascale: niente cibo, solo baci!
Fausto Braganti
Marblehead, 20 ottobre 2017
Ho finito di scrivere un romanzo storico-erotico “L’Adele e Thaddeus” La storia si sviluppa in nove giorni quando Garibaldi con la sua legione passò per la Val Tiberina, fine luglio 1849. “In tempo di guerra non si perde tempo”
Sto cercando di pubblicarlo senza successo, cerco un agente letterario e un editore. Se siete curiosi di leggere le prime due giornate delle avventure dei noi nostri eroi, questo è il link al mio
blog:https://faustobraganti.wordpress.com/
Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro.