
Al Borgo una volta c’era l’albergo Roma…
In questa cartolina, penso che sia degli anni ’30, domina sulla destra l’immagine del Caffe l’Appennino al livello stradale del palazzo Alberti.
Nella facciata del palazzetto accanto, quello con le finestre ogivali, si legge, ingrandendo l’immagine, l’insegna dell’albergo Roma. C’erano due ingressi, uno nella Via Maestra che oggi non c’è più e l’altro nella Via Firenzuola.
L’albergo era gestito dalla famiglia della mamma di Gastone Trefoloni, non ne ricordo il nome. Al primo piano c’era il ristorante che aveva la fama d’essere eccellente. Il mi’ babbo ripeteva che i buoni ristoranti non sono quasi mai al livello stradale, ma si trovano salendo al primo piano. Ho avuto una conferma di questa teoria la primavera scorsa quando per caso ho scoperto il ristorante La Torre a Loro Ciuffenna.
Il mi’ babbo mi raccontava poi d’un’epica cena in quel ristorante dell’albergo Roma.
Era l’anno 1927, la situazione economica del paese non era buona, alta disoccupazione e le opportunità per i giovani a Sansepolcro erano minime, c’era solo la Buitoni. Molti erano impazienti di andare a cercar fortuna anche in terre lontane: l’Argentina, il Cile e il Brasile erano le destinazioni. Le colonie non destavano interesse, almeno al Borgo, nonostante la propaganda. Pochi anni prima gli Stati Uniti avevano chiuso la frontiera agli italiani, erano considerati indesiderabili, tutti mafiosi o sovversivi.
Fu così che alcuni Borghesi decisero di andare all’avventura, circa una decina. Fu organizzata una gran cena, la sera prima della partenza, per marcare l’evento; una cena d’addio, chi partiva e chi restava. Il mi’ babbo fu fra quelli che sarebbero restati, lui aveva un buon lavoro; voleva salutare gli amici, più o meno tutti coetanei, che se ne andavano, augurar loro buona fortuna. Rimasero a bere e a cantare fino all’alba quando i restanti accompagnarono gli avventurieri alla stazione, che, quasi tutti ubriachi, salirono sul primo treno che li avrebbe portati ad Arezzo, prima tappa d’un lungo viaggio. Fra di loro ce n’era uno sposato con una figlioletta, questi non aveva detto nulla alla moglie! Non ritornò mai più, ho conosciuto la figlia adulta. In un’altra occasione ci furono due sorelle belle, eleganti e sofisticate che partirono per il Sud America, a loro modo fecero fortuna. Le ho conosciute anziane, sempre belle, eleganti e sofisticate. Diciamo che erano invecchiate bene, con grazia.
Molti anni dopo incontrai Gigi Antonelli, fratello di Alvaro la guardia, era stato uno di quei baldi giovani che fecero l’impresa.
Gastone Trefoloni mi raccontò che il sor Gherardo Buitoni era un abituale cliente del ristorante dell’Albergo Roma e che ogni volte che andava gli dava 5 lire di mancia.
A luglio del ’44, come tanti altri, eravamo andati sfollati in collina, aspettando il passaggio del fronte; la guerra, quella vera, era arrivata al Borgo. La mamma si consolava col dire “almeno non è freddo, è estate”. Noi eravamo a Misciano e c’era anche la famiglia Trefoloni. Il giorno che rientrammo al Borgo deserto, desolato, ricordo un cavallo morto a Porta Fiorentina, all’inizio di via degli Aggiunti, andammo all’albergo Roma e non nella nostra casa in via della Firenzuola, troppo vicina a Piazza Torre di Berta. Avevamo appreso che quella notte avrebbero fatto saltare la Torre. Non dormimmo in una camera, ma scendemmo tutti in un profondo scantinato, secondo tutti sarebbe stato un buon rifugio ed infatti lo fu. Al mattino la Torre morì, e con essa un po’ tutti noi.
Forse posso dire d’aver dormito all’albergo Roma?
Non so quanto durò ancora, chiuse nel dopoguerra. Il sor Cecco del Fiorentino sarà stato contento.
Fausto Braganti
Marblehead 13 agosto 2018
Come molti di voi sanno ho scritto un romanzo storico-erotico “L’Adele e Thaddeus”
La storia di passione si sviluppa in nove giorni quando Garibaldi con la sua legione passò per la Val Tiberina, fine luglio 1849.
“In tempo di guerra non si perde tempo” Da tempo sto invano cercando di pubblicarlo senza successo. Se siete curiosi di leggere le prime due giornate delle avventure dei nostri eroi, questo è il link al mio blog:
https://faustobraganti.wordpress.com/
Ultimamente, sempre a proposito di Adele, c’è stato uno strano sviluppo, inaspettato, addirittura oserei definirlo bizzarro.
All’inizio del 2017 contattai molti agenti ed editori, senza alcun successo. Non mi son meritato neanche una nota negativa, una nota di rifiuto.
Scoraggiante! Un amico, di certo per consolarmi, mi disse “credi forse che se Manzoni oggi mandasse i Promessi Sposi a un editore glielo pubblicherebbero?”
Per promuovere Adele avevo fatto stampare 15 copie del manoscritto da inviare ad agenti o editori. Ci sono stati successivi contatti anche questi senza successo e Adele e Thaddeus sono finiti nel cassetto, spero che almeno si siano fatto compagnia.
Circa tre settimane fa mentre facevo una ricerca nell’internet su Arturo di Modica, l’amico scultore del famoso toro di Wall Street a New York, per caso ho trovato in un sito il mio nome, associato al suo. Incuriosito ho cliccato, si riferiva solo a delle foto che avevo scattato e inserito nel mio blog, molto tempo fa. Ho anche notato che nella lista dei siti suggeriti con il mio nome ce n’era uno con accanto scritto il nome Adele. ADELE? immagina la mia sorpresa. Adele, impetuosa dai capelli rossi, era risorta dalla tomba! C’era addirittura la foto della bozza della copertina, lei nuda dietro la persiana.
Ho trovato la recensione di un certo Andrea Amadio pubblicata nel sito “Frammenti di Libro” dell’aprile 2017.
https://www.frammentidilibro.com/recensione-ladele-e-thaddeus-di-fausto-braganti/
Penso che proprio nel primo paragrafo di Andrea ci sia la risposta all’indifferenza di tutti gli altri interlocutori contattati in precedenza:
<< Spesso e volentieri il concetto di “romanzo storico” nella letteratura moderna fa sbadigliare non appena si nomina: “L’Adele e Thaddeus”, romanzo di Fausto Braganti, mi ha invece sorpreso e fatto ricredere.>>
Andrea non ha sbadigliato, lui è andato avanti. I suoi precisi, puntuali commenti e riferimenti mi confermano che lui aveva attentamente letto il libro. Sono stato sorpreso e soddisfatto del suo giudizio positivo. Finalmente le avventure di Adele hanno trovato un lettore! Andrea è l’unico vero lettore, indipendente! I pochi altri sono stati solo pochi amici, cari e pazienti.
Quello che non capisco è il fatto che nella sua recensione Andrea suggerisce il mio libro ai suoi lettori come lettura per l’estate (2017). Andrea pensava forse che “L’Adele e Thaddeus” fosse stato pubblicato e già in libreria?
Naturalmente ho subito scritto a Frammenti di Libro chiedendo di come Andrea avesse avuto il manoscritto, Questi mi hanno risposto che Andrea Amadio collabora come lettore e recensionista e gli avevano passato il manoscritto, da me a loro inviato. Frammenti di libro era stato uno di quelli che avevo contattato. Ho scritto di nuovo chiedendo loro come era possibile che lui avesse pensato che il mio libro fosse già stato pubblicato, nessuna risposta. Ho cercato invano di contattare Andrea direttamente, nessuna successo.
Strano, bizzarro!
Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Buon regalo di Natale per tutti i Borghesi sparpagliati per il mondo, anche se siamo ad agosto.