
Ieri abbiamo appreso con soddisfazione che la vicenda del Portone smembrato si è conclusa dopo otto mesi; si è conclusa bene, archiviata.
Maurizio, Alessandro e Federico, gli eroici arditi Triumviri che quel memorabile primo aprile fecero l’impresa, hanno provato un senso di sollievo; non saranno spediti alla Fortezza di Piombino, quella destinata ai Carbonari (nel 1849 ci finirono due Borghesi), quella con le celle che si allagano due volte al giorno con le maree. Chiudere una porta, bloccare una strada o un ponte è un reato gravissimo, come costruire una barricata, è un atto sovversivo, un aperto invito alla rivolta contro l’ordine costituito. Ricordo una lunga lezione in proposito all’università e i possibili rischi d’abuso di potere.
L’istallazione del Portone, ma piace chiamarlo anche l’Uscio, fu un evento memorabile. Mi reputo fortunato, molto fortunato; io, che mi trovavo al Borgo per solo pochi giorni, fui testimone della sua breve e fulgida gloria durata solo poche ore, prima del triste abbattimento.
È stato già scritto molto della genialità dell’idea e della sua realizzazione, il Triumvirato d’Azione aveva ancora una volta a superato se stesso! Questo atto unì anche tutti i Borghesi, per una volta, direi evento raro nella storia, i Borghesi si son trovati tutti d’accordo. E forse fu proprio quell’atto di distruzione il catalizzatore che unì tutti, di qualsiasi parte politica fossero.
Dopo pochi giorni Sonia Fortunato mi chiamò: grande adunata a Porta Fiorentina per dimostrare la solidarietà verso gli audaci Triumviri e vennero in tanti. Io purtroppo ero già partito. L’evento ispirò anche Donatella Zanchi a scrivere una simpaticissima poesia.
Io che m’arcordo sempre del passato questa volta invito invece a parlare del futuro, e ora che facciamo?
“Borghesi di tutto il mondo uniti! Vogliamo il Portone!”
Questo è il momento di organizzarci, l’obbiettivo è quello di iniziare una tradizione. Una tradizione che ci farà sorridere soddisfatti, che ci farà sentire uniti, che ci ricorderà che quello che abbiamo in comune e di gran lunga più grande di quello che ci divide, che ci aiuta a mantener la nostra identità ovunque noi siamo.
Diciamo che l’evento del primo aprile 2018 è stato solo l’inizio, dobbiamo creare una ricorrenza che si ripeterà ogni anno, iniziare una tradizione. Potremmo scegliere la prima domenica d’aprile per istallare nuovamente il portone, dopo avere ottenuto tutti i permessi e timbri necessari. Son certo che l’amministrazione comunale darà tutto il suo sostegno.
Personalmente sarò contento di offrire il mio contributo per coprire i costi per ricostruire la porta.

Dovrebbe essere un giorno di gran festa.: giostre, banchini, venditori di croccanti e brigidini, palloncini e magari una gran cena lungo le mura, dove adesso c’è il parcheggio.
O dimenticavo, voglio che la Giuliana del Barna faccia le ciacce fritte.
La data potrebbe cambiata in caso ci fosse conflitto con le Fiere di Mezza Quaresima.
C’acechi, ch’abruci, artonno anch’io!
ftbraganti@verizon.net
Marblehead, 5 dicembre 2018
Come molti di voi sanno ho scritto un romanzo storico-erotico “L’Adele e Thaddeus”
La storia di passione si sviluppa in nove giorni quando Garibaldi con la sua legione passò per la Val Tiberina, fine luglio 1849. “In tempo di guerra non si perde tempo” Da tempo sto invano cercando di pubblicarlo senza successo. Se siete curiosi di leggere le prime due giornate delle avventure dei nostri eroi, questo è il link al mio blog:
https://faustobraganti.wordpress.com/
Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Regalate il libro M’Arcordo… per Natale, sarà certo una dono gradito per i tutti i Borghesi vicini e lontani.
Questo è un breve filmato di Pascale dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015.
Presentazione del libro “M’Arcordo…”