110, 1995, Sansepolcro, Bruno Galardi e Paola Baschetti in farmacia.

Bruno Galardi e Paola Baschetti, farmacia di Porta Fiorentina (Tanya Braganti fotografa)

Questa mattina alle 8:00 a Sansepolcro c’è stato il servizio funebre di Bruno Galardi nella chiesa Santa Maria delle Grazie. Bruno era il mio amico, era stato il mio compagno di banco, e mi dispiace di non essere stato presente.

Con questa foto lo voglio ricordare a voi tutti assieme a sua moglie, la cara Paola Baschetti che con la sua morte prematura l’aveva preceduto.

Il responso al mio breve articolo su Bruno, scritto due giorni fa su questo mio blog quando appresi della sua morte, è stato rapido e grande. Ho pubblicato l’articolo verso le 17:00 (ora americana) quindi le 23:00 al Borgo; nel giro di due ore più di 500 persone avevano visitato il mio sito e sono cominciate cosi centinaia di note di cordoglio, di tristi commenti su quanto Bruno mancherà e su quanto fosse gentile e caro con tutti; questa testimonianza d’affetto è stata molto commovente. Mi son sentito fiero d’averlo conosciuto e contento d’esser stato il suo amico. Ieri più di 1200 persone si sono aggiunte nel leggere il mio blog e tutti hanno continuato ad esprimere il loro dolore per la scomparsa di Bruno. Grandissima prova d’affetto!

Moltissimi hanno ricordato come Bruno fosse gentile e affabile con tutti.

Moh ve voglio arcontere ‘na storia che de sicuro ve farà sorridere.

Si, il dottor Bruno Galardi, quel signore impeccabile sempre col suo camice bianco, candido, una volta partecipò a una rissa polverosa, ad una epica scazzottata.

Nel 1961 Bruno e anche suo fratello Livio erano balestrieri come me. Durante una delle nostre trasferte a Gubbio fummo invitati a salire sulla collina al santuario di Sant’Ubaldo con quella specie di teleferica, da poco inaugurata, che gli eugubini avevano ribattezzato i “buzzi”. Durante l’ascesa incrociammo alcuni giovani che scendevano, facendo ogni tipo di contorsioni ed equilibrismi nel loro buzzo e di conseguenza facendo dondolare anche noi che si saliva. Fui proprio io che mi misi ad urlare contro di loro invitandoli a smettere e di certo non mancarono un buon numero di epiteti da parte mia. Dopo la visita al santuario riprendemmo la teleferica per scendere, io e Paolo Massi fummo i primi ad arrivare in basso e appena scesi un gruppo di giovani eugubini, forse 7 o 8, ci circondò e uno di questi mi si piazzò davanti e cominciò ad insultarmi, era più alto di me e con il suo petto pressato sul mio mi gridava anche

“Non mi spingere!”

Erano quelli i funambuli che avevano fatto pericolosamente oscillare la teleferica e a cui io avevo gridato di smettere. Avevano adunato altri e erano tornati con i rinforzi agli arrivi per attenderci, per  vendicare l’offesa. Mi avevano riconosciuto, ero io il colpevole dell’offesa. Paolo Massi vedendo il tipo che mi sospingeva col torace mi diceva:

“Fausto sta calmo, sta calmo, ora arrivano gli altri.”

Io non ce la faci a star calmo, e fui proprio io a dare il primo cazzotto in faccia al mio assalitore, che preso di sorpresa perse l’equilibrio e cadde, forse gli avevo dato anche uno spintone. Uno dei suoi compagni, che era dietro di me mi prese per il collo e mi trascinò per terra, Paolo Massi accorse a difendermi. Il mio assalitore che si era rialzato vedendomi per terra era corso per prendermi a calci… ma “arrivano i nostri”, infatti con il secondo buzzo erano scesi Bruno e Livio Galardi che non capendo cosa stava succedendo, si erano avvicinati e furono subito coinvolti nella baruffa, spintoni, cazzotti e calci. Gli eugubini non avevano capito che noi eravamo parte d’un gruppo numeroso e che ogni pochi secondi arrivavano altri rinforzi, due alla volta. Poi ci fu uno dei nostri che cominciò a gridare

“Maresciallo, maresciallo!”

Con noi c’era anche il maresciallo La Tona. Gli assalitori, che a questo punto erano diventati una minoranza, si diedero alla fuga. Arrivò anche il maestro Petrucci che con la sua mole intimidiva anche i più coraggiosi.

Conclusione: il ferito più grave della rissa fu Livio Galardi, che aveva ancora una ferita fresca sulla mandibola causata da un incidente motociclistico; la ferita si era riaperta per un cazzotto ricevuto e sanguinava profusamente. Io mi storsi la mano destra a causa di quel primo cazzotto che avevo dato, poi mi era sbucciato un braccio ma non so come fosse successo. Bruno scampò illeso dalla baruffa, lo ricordo benissimo nel mezzo del polverone che smanettava dando manate e spintoni a destra e a manca.

Tanya Braganti scattò foto di Bruno e Paola nel 1995, nella farmacia di Porta Fiorentina. Paola fu sempre molto gentile e generosa con Tanya.

Palio del 1961, Gianfranco Tanganelli, Athos Chimenti, Bruno Galardi, Fausto Braganti. Athos quel giorno vinse il Palio

Palio del 1961, Gianfranco Tanganelli, Athos Chimenti, Bruno Galardi, Fausto Braganti. Athos quel giorno vinse il Palio.

 Marblehead, 23 dicembre 2019

 Fausto Braganti

ftbraganti@verizon.net

 Come molti di voi sanno ho scritto un romanzo storico-erotico “L’Adele e Thaddeus”

La storia di passione si sviluppa in nove giorni quando Garibaldi con la sua legione passò per la Val Tiberina, fine luglio 1849. “In tempo di guerra non si perde tempo” Da tempo sto invano cercando di pubblicarlo senza successo. Se siete curiosi di leggere le prime due giornate delle avventure dei nostri eroi, questo è il link al mio blog:

https://faustobraganti.wordpress.com/

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Regalate il libro M’Arcordo… per Natale, sarà certo una dono gradito per i tutti i Borghesi vicini e lontani.

Questo è un breve filmato di Pascale dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015.

Presentazione del libro “M’Arcordo…”

 

Autore: Fausto Braganti

Fausto, nato e cresciuto a Sansepolcro, è poi partito, è andato lontano ma non ha mai dimenticato la sua gente e la sua terra. Vive a Marblehead, non lontano da Boston (USA) e a Tuchan in Languedoc. Visita spesso Sansepolcro.

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