Forse ci sono stati dei casi nella storia di Sansepolcro in cui le Fiere di Mezzaquaresima furono cancellate. Io non ne ho memoria, neanche nel 1944, il fronte era ancora lontano.
Furono cancellate per la peste del 1348? Forse.
Le Fiere dei Fichi Secchi, come ancora le chiamava il mi’ nonno Barbino, sono antiche, molto antiche. Ricordo che il nostro professore di storia Ugolini, avvocato e sindaco, ci diceva che forse la ragione della fondazione di Sansepolcro era dovuta proprio alle fiere; il paese era nato ad un crocevia di commercio. I romagnoli venivano a vendere i fichi secchi che acquisivano dai mercanti arabi. Ecco perché dall’altra parte dell’Appennino c’è Mercato Saraceno.
Non voglio aggiungere ulteriori note di tristezza e di paura alla preoccupazione generale, ce n’è già abbastanza, anche qui a Tuchan dans le Corbieres, dans la France profonde dove sono sfollato.
Pascale ed io siamo ben forniti, pasta, biscotti, fagioli, ceci, cuscus, tonno, sardine, molti surgelati ecc. Non mancano il whisky e il vino; la Cave de Mont Tauch, è a meno di cento metri, potrei ordinare un ettolitro di Fitou (rosso) senza problemi.
E non preoccupatevi, la nostra scorta di carta igienica dovrebbe bastare per un bel po’ di tempo e poi abbiamo il bidet.
Spesso si dice che immancabilmente per le Fiere piove, ecco questa mia foto è la prova del contrario, quelle del 2009 furono assolate.
Questa la fontana in piazza dove misi di nascosto i pesci rossi, non fu una buona idea, specie per i pesci.
Ecco il banco dei fichi secchi, il venditore era un romagnolo, ma non credo che si fosse rifornito dai pirati saraceni. A questo punto il nostro pensiero va alla memoria del caro Gilberto Gilberti a noi noto come Mangiamesse, lui era il vero re dei fichi secchi.

Questi sono vari M’arcordo… sulle Fiere di Mezzaquaresima.
https://biturgus.com/2008/06/17/02-m%e2%80%99-arcordo%e2%80%a6-le-fiere-di-mezza-quaresima/
Questo dal Borgo, ovvero Sansepolcro.
Fausto Braganti, sfollato a Tuchan nelle Corbieres, 27 marzo 2020
ftbraganti@verizon.net
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015.
filmato della presentazione del libro M’Arcordo… 25 aprile 2015
Questa poesia di Olinto fu l’ispirazione al mio primo M’Arcordo… son passati dodici anni.
La pallina variopinta……
di Uguccione de’ Fiaschi (Olinto) 7 Marzo 2008
Fin da giovane ragazzo Come tutti i ragazzini Per le Fiere andavo pazzo, Pei colori dei banchini Dove c’era un po’ di tutto Dai giocattoli ai dolciumi Scarpe, piatti, odor di strutto E piadina cotta a fiumi C’era il banco dei bicchieri Dove si scriveva il nome L’uomo che facea panieri Ma non mi ricordo come C’eran banchi coi vestiti Ch’eran meta delle donne Larghi, stretti o striminziti Pantaloni, maglie e gonne Allo spigolo del Lanzi C’era uno con i quadri Mentre al Massi, lì dinanzi Le cravatte per i padri Poi il banco degli occhiali Che a me piacea parecchio Strani, buffi, originali…… Anche con le lenti a specchio! Da Firenze una ragazza Lì di fronte alla Galardi Con bigiotteria “di razza” Che chiudeva sempre tardi Era mora e affascinante E sapeva il suo mestiere Le ragazze erano tante A comprare ed a vedere C’era il banco musicale Che vendeva dischi e cassette Il long playng originale Gli stornelli e canzonette Fra il Bacci e il Trefoloni C’era quel dei brigidini Dicon che son tanto buoni C’è la fila dei bambini E la cosa più importante Per chi andava al giro in Fiera Era di comprar croccante Da mangiare in casa a sera Che mangiavano anche i nonni Con goduria proprio vera Pregustando dolci sonni Pur rischiando la dentiera Fuori Porta Fiorentina C’era quel degli animali Coi conigli e la gallina E pappagalli naturali Pesci rossi nelle palle Nell’acquario i tropicali Con le pinne rosse o gialle Non ce n’eran due uguali E poi macchine e trattori Moto, aratri e biciclette Macchie di colore e odori Chi più n’ha più ce ne mette Ma la cosa più sfiziosa Per noi giovani banditi Era un’arma perigliosa Che si usava con i diti ‘na pallina variopinta piena assai di segatura dall’elastico la spinta a colpir la testa dura era il gioco del momento il minor forse dei mali ti guardavan con sgomento le inquadrate collegiali quando tu le avvicinavi con le mani tue celate già con gli occhi pregustavi le tremende pallinate fuggi fuggi generale urla, strilli e imprecazioni ma che c’era poi di male? Eran corti i miei calzoni!! Questa, Amici,era la Fiera Quando io aveo 11 anni Semplice e comunque vera Come era per quegli anni Oggi è un po’ tutto cambiato Trionfa la tecnologia E nel banco più antiquato Trovi laser e radio spia Puoi girar sera e mattina Ma sarà un’impresa dura Trovar la magica pallina Piena assai di segatura Ogni tempo ha le sue icone Col passar delle stagioni Son cambiate le persone Ma giammai le tradizioni Quindi viva queste Fiere Tartassate dalla neve Ed ognuno andarci tiene El croccante comprar deve Poi la sera in famiglia Addentando il dolce duro Il cacaccio un po’ lo piglia …rompo un dente di sicuro!!…
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