
“Il 25 luglio 1943 era una domenica.”
La storia del mi’ babbo cominciava sempre cosi, si vede che per lui il fatto che quel fatidico giorno fosse domenica doveva avere una particolare importanza.
Io appartengo ancora a quella generazione in cui il 25 luglio e l’8 settembre erano date importanti, fatidiche, chiamiamole svolte della storia, anche per una cittadina come Sansepolcro. Non c’era bisogno di specificarne l’anno, ovvio, era il 1943 e tutti lo sapevano.
Le venture della guerra andavano male, su tutti fronti, e le truppe alleate erano sbarcate in Sicilia poco più di due settimane prima. Questo fu l’evento che spinse la convocazione del Gran Consiglio del Fascismo. Alle prime ore del mattino del 25 luglio i membri votarono una mozione di sfiducia contro Mussolini.
Mussolini perse il potere per mano di 17 fascisti.
Fu la fine d’un’era.
E a Sansepolcro? Anche Sansepolcro vive nella storia e tutti son protagonisti e non attori.
Questo quanto mi raccontava il mi’ babbo, non ho nessuna prova per confermare l’autenticità degli eventi, eccetto il fatto che fosse davvero domenica. Ho controllato.
La vita di Sansepolcro, come penso il resto dell’Italia, viveva nel clima della guerra, anche se il fronte era ancora lontano. In tanti c’era l’ottimistica speranza che non sarebbe mai arrivata al Borgo. Nel cercare di dare alla vita una parvenza di normalità si poteva ancora andare al cinema e magari a teatro. Infatti quella domenica sera si dava un’operetta: “Addio Giovinezza”. Mio padre andò a teatro, non so perché mia madre rimase a casa, forse solo per stare con me, che avevo poco più di due anni. Già nel pomeriggio erano arrivate da Roma notizie non confermate di grandi cambiamenti.
Il teatro Dante era gremito e il babbo seduto in platea come tutti gli altri aspettava che si alzasse il sipario, ma questo rimaneva calato. Il pubblico impaziente cominciava a mormorare. Alla fine il sipario si aprì al centro e sul palcoscenico comparve, inaspettato, il sig. Bellini, segretario comunale, seguito dal maresciallo dei carabinieri. Immagino che la sorpresa fu grande, di certo non avevano acquistato il biglietto per vedere lui. Questi fece un breve annuncio, Mussolini messo in minoranza aveva dato le dimissioni, continuò assicurando che tutto era sotto controllo e che la vita sarebbe continuata come prima.
Il pubblico rimase in silenzio, come stordito dalla notizia. Alcuni si alzarono e subito si allontanarono, poi si disse che erano i fascisti che si andavano a nascondere. Si dice anche che ci furono alcuni che gridarono la loro gioia per la notizia. Non ho alcuna prova di questi due eventi.
E non so anche se poi la rappresentazione di “Addio Giovinezza” avvenne regolarmente, ma ricordo che il babbo non cessava mai di enfatizzare il fatto che il titolo dell’operetta fosse stato cosi premonitore della caduta di Mussolini.
Se c’è chi ne sa di più ci racconti la sua storia.
Fausto Braganti
Marblehead, 25 luglio 2018
Ho scritto un romanzo storico-erotico “L’Adele e Thaddeus” La storia si sviluppa in nove giorni quando Garibaldi con la sua legione passò per la Val Tiberina, fine luglio 1849. “In tempo di guerra non si perde tempo” Sto cercando di pubblicarlo senza successo; cerco un agente letterario e un editore. Se siete curiosi di leggere le prime due giornate delle avventure dei noi nostri eroi, questo è il link al mio blog:https://faustobraganti.wordpress.com/
Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Buon regalo di Natale per tutti i Borghesi sparpagliati per il mondo
Caro Fausto, le storie che racconti, una sorta di frammenti della memoria, sono vuriose e si leggono con gusto. Hanno quella levità che è l’addolcirsi dei ricordi…Interessanti le storie come tu sei rimasto un tipo interessante, giovane dentro, ironico, indulgente. Un caro saluto Egisto Mercati (anch’io nato a Sansepolcro, poco nostalgico, ma i tuoi genitori li ricordo ancora con affetto.
Grazie Egisto per il tuo commento, mi hai fatto sorridere dentro.